Comunicato n.1/2016 – Fusione a 2, Fusione a 3, o Fusione a 4…questione di punti di Vista

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Prendendo spunto dall’articolo del Blog del movimento 5 stelle di San Clemente, scopriamo che la tanto sbandierata visione comune dei sindaci della Valconca forse non portava dalla stessa parte, fino al punto che in Valconca si è aperto un nuovo scenario: PD contro PD.

Dopo mesi nei quali tutti i sindaci PD erano uniti sotto lo stesso obbiettivo di chiudere l’ambito territoriale a nove comuni per far partire poi le fusioni, forse ora qualcuno ha cambiato direzione, vecchia abitudine nel PD. Dopo la fusione “Montescudo-Monte Colombo” già partita e la fusione “Mondaino-Montegridolfo-Saludecio” in fase di definizione, sembrava scontato di veder nascere la fusione Morciano-Gemmano-San Clemente, con Montefiore sempre con il punto interrogativo visto la contrarietà a prescindere verso ogni genere di fusione/unione ed il sindaco di fede diversa…

Invece ora i punti interrogativi sono diventati due, ed uno proprio casalingo, visto che il Sindaco PD di San Clemente sembra tirarsi indietro da questa fusione, che in teoria dicevano fondamentale per far partire i grandi progetti come ad esempio la scuola media di vallata, altrimenti annunciata come impossibile. La conferma del punto interrogativo arriva quando apprendiamo online che 2 comuni targati PD, Morciano di Romagna e Gemmano avrebbero chiesto una deroga per la fusione… Ebbene si, mancando la contiguità territoriale (San Clemente divide con pochi metri di fiume i due comuni) questi due comuni hanno fatto richiesta in Regione di potersi fondere lo stesso. E San Clemente? Sentiamo il Sindaco di Morciano Battazza dichiararsi, anche per radio, stupito che ci siano dei sindaci che hanno paura di affrontare il referendum, ed afferma che in caso di risultato negativo lui non farebbe la fusione, ma ricordiamo che il referendum è solo consultivo, quindi potrebbero farla lo stesso con l’assenso della Regione.

E San Clemente che fine farà? Non è obbligata per legge a fondersi avendo una popolazione superiore ai 5000 abitanti, ma così non potrà attingere ai contributi nazionali e regionali, incentivi, superamento del patto di stabilità, etc etc.

Non dimentichiamoci di Montefiore, il comune che sembra bloccare ogni volta i progetti dell’Unione Valconca. Avendo al contrario di San Clemente una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, secondo la legge Del Rio, era obbligato a fondersi. Il verbo al passato indica che come al solito in Italia c’è una proroga in corso che tutela gli inadempimenti di ogni parte politica, ma il futuro dei comuni piccoli è quello di non rimanere più da soli. Ed allora perchè Montefiore, versando come tutti in gravi ristrettezze economiche per carenza di fondi pubblici, non si dovrebbe unire ora portando tutti i vantaggi della fusione, che “oggi ci sarebbero ma un domani probabilmente no”? (parole di Emma Petitti, Assessore regionale delegata alle fusioni)

Forse qualcuno, a destra e/o sinistra, vuole restare attaccato alla Poltrona il più a lungo possibile?!?

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