Comunicato n.12/2015 – TROPPI GAL NEL POLLAIO

due galliIl 28 settembre durante il consiglio dell’Unione Valconca si è parlato di GAL. Invece di un confronto serio e costruttivo, abbiamo assistito all’ennesimo teatrino della politica dove la contrapposizione partitica, tra la Cipriani (sindaco di Montefiore) e Santi (sindaco di Gemmano e presidente dell’Unione), è riuscita solo a produrre una sterile polemica presentando la costituzione del GAL Rimini con tanta superficialità e oseremmo dire anche con poca conoscenza della materia.

A noi 5stelle era interdetta la parola per regolamento, altrimenti avremmo avuto le giuste domande da porre al Presidente per dare le corrette informazioni che interessano realmente i cittadini:

Cos’è il GAL?

Il GAL (Gruppo di Azione Locale) è una istituzione atta a pianificare, attuare e verificare una programmazione di interventi finanziati dalla Comunità Europea per sviluppare le zone rurali disagiate. Tali gruppi sono costituiti a maggioranza privata di almeno il 51% che, in associazione con le istituzioni pubbliche, anticipano una parte esigua dell’investimento per poi ricevere il grosso dei finanziamenti comunitari in base ai progetti presentati.

Perché è meglio istituire due GAL invece dell’attuale che si estende fino a Ravenna?

Perché è come avere due alberghi in affitto, paghi due affitti e quindi hai più spese di gestione ma se sei in grado di gestirli bene e farli lavorare, puoi guadagnare anche il doppio.

Secondo la nuova normativa si potrebbero istituire fino ad 8 GAL in Emilia Romagna mentre ora ce ne sono solo 5.

Ogni GAL può ricevere, in base alla qualità dei progetti presentati, da un minimo di 4 ad un massimo di 11 milioni di euro, per un totale di fondi strutturali dedicati, disponibili in regione, pari a 60 milioni di euro.

Costano di più e sprecano risorse pubbliche?

Decisamente no se vengono ben strutturati e ben gestiti!

I fondi sono della Comunità Europea e la normativa prevede che se non vengono impiegati devono essere restituiti, quindi è importante farli funzionare, presentare progetti concreti e validi e poi esistono inoltre percorsi e controlli per evitare frodi e sperpero.

Costa più del precedente GAL?

A prima vista sembra di sì ma sappiamo che questi soldi saranno un investimento in professionalità che aumenteranno notevolmente la qualità dei progetti per riuscire ad attrarre più fondi sui nostri territori. Nella passata programmazione (2007-2013) gestita dal GAL “Altra Romagna”, in Valconca sono arrivati appena 750 mila euro: solo briciole (su questo diamo ragione al Presidente Santi).

Sarà l’ennesimo “poltronificio”?

Gli incontri con i cittadini promossi da questo nuovo GAL per raccogliere segnalazioni e suggerimenti ci lascia ben sperare anche se rimane sempre il solito “sospetto italico” che, nonostante il bando, si siano create nuove poltrone.

Per questo come 5stelle abbiamo già iniziato a vigilare facendo i dovuti accessi agli atti in Regione per verificarne costi e spese.

Mettiamola così, i GAL portano risorse e ricchezza sul territorio se il territorio partecipa e collabora attivamente per la realizzazione dei progetti, con idee, investimenti privati ed in accordo con le stesse istituzioni.

La diatriba Cipriani-Santi ?

Mai sentito tante chiacchiere inutili, per sapere queste poche cose bastava essere presenti alla presentazione del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) della Regione, tenutosi in provincia a Rimini martedì 9 giugno, dove ne la Cipriani ne Santi erano presenti.

Ora la Cipriani dopo tanto rumore per nulla, ha dovuto rassegnarsi ed ha già aderito inevitabilmente al nuovo GAL  “Valconca e Valmarecchia” per non perdere la possibilità del suo territorio di accedere ai fondi europei Leader. Le norme regionali, infatti, impediscono collaborazioni con GAL di territori che non abbiano una contiguità territoriale, quindi la Cipriani non avrebbe mai potuto rimanere a collaborare con il GAL l’Altra Romagna.

E non è tutto !

Vi sarebbero altre risorse nazionali ed europee per le nostre zone disagiate di cui nessuno parla, forse troppo impegnati a punzecchiarsi sui giornali non hanno il tempo di informarsi.

Ebbene possiamo informarli noi che sui giornali non abbiamo MAI spazio:

Si chiamano GOI (Gruppi Organizzazione e Innovazione) e SNAI (fondi progetto pilota Sviluppo Nazionale Aree Interne) dove l’Alta Valconca potrebbe essere inserita visto che la Regione non ha ancora identificato una zona specifica ed i territori di Gemmano e Mondaino hanno tutti i parametri in regola per essere classificati in zona D invece della B attuale per richiedere così l’accesso ai 5 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’interno per lo sviluppo. Anche Montefiore, Montegridolfo, Saludecio e Montescudo potrebbero rientrarvi date le vistose difficoltà territoriali ed infrastrutturali che li inseriscono di fatto nelle finalità di tale classificazione.

Come 5stelle ci stiamo muovendo in regione anche a tal fine, per far riconoscere alle nostre zone le difficoltà e le carenze strutturali che ne stanno frenando sviluppo e compromettendo la qualità della vita dei residenti.

Il nostro timore però è di ritrovarci nuovamente, come è stato per il nostro progetto  “Ambito Valconca a 10 Comuni”, a misurarci  con una classe politica locale in parte impreparata ed in parte poco collaborativa e concentrata più a fare l’interesse di bottega che l’interesse collettivo.

print