Comunicato n.6/2015 – Bella serata a Saludecio per “La Valconca che Vorrei”

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Prosegue il Tour “La Valconca che Vorrei“, dopo le serate a San Giovanni in Marignano e San Clemente, è approdato a Saludecio per parlare del Progetto Ambito Valconca a 10 Comuni e della prossima Fusione nel 2017 tra Montegridolfo, Mondaino e Saludecio.

Sala Consigliare affollata di cittadini incuriositi dall’evento, con l’importante presenza di Consiglieri dei tre comuni, Assessori, Sindaci ed ex Sindaci, segno che indica interessamento per temi cosi importanti che decideranno il futuro prossimo del nostro territorio. Questa è l’essenza del Movimento 5 Stelle, informare i cittadini, coinvolgere, partecipare, presentare le proprie proposte ed aprire il dibattito perchè alla base della democrazia partecipata c’è il confronto senza pregiudizi politici.

L’Ambito Valconca a 10 Comuni è una opportunità per la nostra Valle raggiungibile solo attraverso il confronto ed il coinvolgimento dei cittadini. Non è materia che si può decidere nelle stanze segrete di Partito e per questo insistiamo nel chiedere un confronto con gli attuali amministratori, per presentare alla Regione un progetto serio e condiviso da tutti. Il Coordinamento 5 Stelle propone un Ambito Valconca con una forte differenza dalla proposta del Partito Democratico, l’obbligo di associare TUTTE le funzioni Fondamentali tra Tutti i Comuni che ne fanno parte. Solo cosi si può ottenere una Vera Unione d’Ambito, nell’interesse di tutti i cittadini della Valle e non solo dei Comuni Maggiori. Se dobbiamo ripetere il fallimento dell’Unione Valconca o “Unione di carta“ come l’ha definita lo stesso Presidente Santi, allora è inutile chiedere un Ambito.

Altro Argomento all’attenzione dei presenti è stato la Fusione 2017 tra i 3 Comuni, un’occasione da non perdere viste le condizioni in cui si trovano i piccoli comuni, in affanno a causa dei continui tagli dei trasferimenti da Roma, bloccati dal patto di stabilità, alle prese con problematiche gravi come le frane e la manutenzione stradale e sommersi dalla sempre maggior mole di burocrazia. A stento riescono ad erogare un servizio minimo al cittadino, con l’obbligo di aumentare al massimo le tasse per chiudere i bilanci.

Con la Fusione, oltre ad avere economie di scala importanti e l’esenzione dal patto di stabilità per 5 anni, un comune unico riceverebbe diversi contributi per 15 anni (per un totale di oltre 5 milioni di euro) dando un pò di respiro agli amministratori ed ai cittadini sempre più tartassati dalle imposte e dalla crisi economica.

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